La Direzione Nazionale di INSIEME, approvando unanimemente l’ampio documento politico proposto dal Coordinamento collegiale del partito, ha preso nettamente posizione contro gli annunciati referendum relativi all’ “omicidio del consenziente” e alla legalizzazione della cannabis.
INSIEME ritiene che la focalizzazione dell’ impegno del governo sulla lotta alla pandemia e sul PNRR non deve accecare il complessivo sistema politico-istituzionale del nostro Paese, impedendogli di osservare, con tutta l’attenzione che merita, il più vasto contesto tematico in cui si impongono argomenti che vanno oltre l’ urgenza del momento e non possono essere sacrificati allo stato di allarme in cui viviamo.
Ci riferiamo, in modo particolare, alle tematiche di ordine “biopolitico” che si vanno accumulando ed, in questo momento, sono rappresentate – oltre che dalla proposta di legge sul cosiddetto “fine vita”, attesa in aula a Montecitorio nel prossimo mese di febbraio – dalle due richieste di referendum di cui sopra e per le quali si sta aspettando il giudizio di ammissibilità o meno, che la Corte intende pronunciare il prossimo 15 febbraio.
Il primo propone la parziale abrogazione dell’art. 579 del C.P., diretto, appunto, depenalizzando il reato di “omicidio del consenziente”, ad introdurre nel nostro ordinamento giudiziario, l’eutanasia attiva. Il secondo, come noto, riguarda la legalizzazione della produzione e del consumo di cannabis.
Argomenti di ben differente rilievo, eppure accomunati, entro una studiata e sistematica strategia, al programmato contrasto di quelle ragioni di rispetto della vita e della sua dignità, di tutela e promozione della libertà autentica e della responsabilità della persona che, peraltro, rispondono ad un sentimento popolare tuttora diffuso e prevalente.