Pubblichiamo il Documento approvato a larghissima maggioranza dal Consiglio nazionale di INSIEME, riunitosi lo scorso 29 novembre per una valutazione della situazione politica condensata nel testo qui sotto riportato.
Le recenti elezioni amministrative, è unanime la riflessione, hanno colpito in particolare per il riproporsi dell’astensionismo che coinvolge la metà circa del corpo elettorale. Questa tendenza oramai consolidata appare ancora più grave in questa occasione giacché si presuppone che il voto per gli amministratori della propria comunità richiami alle urne in maniera più consistente. Un segno ulteriore, invece, di quanto la politica nel suo complesso sia considerata un qualcosa da cui tenersi lontani.
Abbiamo dunque un ulteriore segno della fase terminale degli assetti politici della cosiddetta Seconda Repubblica.
Per quanto riguarda il mondo politico cattolico, l’appuntamento elettorale dello scorso ottobre ha confermato quella che è stata autorevolmente definita irrilevanza e indifferenza. A noi stessi è mancata ancora la capacità di presentarci pienamente con autorevolezza e autonomia di proposta.
Prosegue la diaspora. E’ ancora tenuta viva la divisione tra i cosiddetti cattolici del sociale e quelli della morale. Gran parte dei primi resistono nella loro idea di far parte del centrosinistra, mentre quasi tutti gli altri restano presenti nel centrodestra.
Eppure il grande astensionismo, in parte significativa espressione degli elettori che si dicono cattolici praticanti, dovrebbe far riflettere sui limiti di entrambe queste due posizioni che, tra l’altro, sottovalutano alcuni aspetti importanti, a partire dalla oggettiva strumentalizzazione cui sono destinate. A destra, perché in quel campo non si va oltre un generico richiamo alla difesa dei valori del cristianesimo mentre è dimenticato che altre importanti questioni morali sono poste dal problema dell’immigrazione e dalle diseguaglianze sociali e geografiche. A sinistra, il campo si dimostra del tutto sordo alla necessità di affrontare in maniera inclusiva, e non sulla base di posizioni ideologizzate ed estremizzate, quelle criticità morali che riguardano la Persona e le sue interrelazioni.
Su di un piano più generale non si può non sottolineare la complessiva perdita di tensione sociale e la scarsa attenzione dedicata ai problemi del lavoro, ma anche la debole capacità di mettere a tema le condizioni per una costruzione armonica del futuro del nostro paese e della nostra società.
INSIEME ritiene fondamentale che, a partire dal problema della disoccupazione, in particolare quella giovanile, e dalla questione del Mezzogiorno, si avvii una stagione nuova che metta al centro i “diritti sociali”, dopo l’esaltazione di quelli a forte connotazione individualistica, i cosiddetti diritti civili.
Siamo consapevoli che siamo tutti immersi in una grave criticità morale che non riguarda solamente la Persona e ciò che attiene al suo senso della Vita e alle sue relazioni, ma anche all’economia, ai rapporti di lavoro, allo sfruttamento delle fragilità sociali, soprattutto quelle dei giovani alla ricerca del loro primo impiego. La nuova fase storica post-pandemica richiederà, così, un rinnovato impegno etico, collettivo e personale, come “cifra” nuova destinata a connotare una rinnovata assunzione di responsabilità verso la cosa pubblica.
Ma non solo. E’ necessario avviare una grande opera di ricomposizione sociale preoccupandoci della parità uomo donna sui posti di lavoro, dell’adeguato sostegno alle disabilità, delle disuguaglianze economiche e sociali tra ceti e tra territori. Così come è necessario sviluppare le condizioni normative, amministrative e infrastrutturali affinché le grandi e diffuse potenzialità di innovazione, ricerca e imprenditorialità esistenti nel paese trovino spazi di valorizzazione.
Siamo nel pieno della campagna elettorale per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Con grande rammarico prendiamo atto delle dichiarazioni di Sergio Mattarella che escluderebbero la propria candidatura per il rinnovo del settennato al Quirinale. E’ questa l’ulteriore occasione in cui INSIEME vuole inviare al Capo dello Stato il ringraziamento più sentito per l’opera sapiente ed intelligente da lui svolta nel corso della sua presidenza.
Riteniamo, però, che anche a Sergio Mattarella non sfugga quanto sia difficile trovare la persona adatta a svolgere quel ruolo, il quale necessita di una ferma adesione alla Carta costituzionale, un assoluto rispetto delle responsabilità degli altri Poteri dello Stato e la capacità di interloquire con tutte le forze politiche al fine di richiamarle al senso più profondo della collaborazione istituzionale e del superiore Bene nazionale.
Insieme esprime il proprio convinto sostegno all’azione di governo del presidente Mario Draghi la cui continuazione per l’intero arco della legislatura deve assicurare un’autorevole guida politica in una fase che, sia a livello Italiano che Europeo, presenta ancora significativi problemi legati al controllo della pandemia e alla ripresa dell’economia. Come pure è da ricordare che la situazione internazionale e l’indirizzo delle politiche dell’Unione Europea richiedono che il governo italiano sia in grado di contribuire a scelte importanti per il futuro con l’autorevolezza garantita dall’attuale premier. Per questo è necessario che l’impegno solidale dell’ampio arco di le forze politiche che sorreggono l’attuale governo sia confermato fino alla fine della legislatura.
Allo stesso tempo Insieme si impegna a esprimere con franchezza e lealtà un deciso stimolo affinché le scelte del governo rispettino le priorità di tutela delle persone attraverso il sostegno alle famiglie, il rafforzamento della scuola, la promozione dell’occupazione giovanile, una politica estera improntata alla cooperazione multilaterale e al rispetto dei diritti umani, una gestione umana e saggia dell’immigrazione.
Siamo ben consci che questo governo, la cui formazione è stata promossa con grande saggezza politica dal presidente della Repubblica, sia nato per stato di necessità e in presenza di un quadro nel quale le forze politiche presenti in parlamento non erano in grado da sole di assumersi pienamente le responsabilità di condurre il paese nel pieno della crisi pandemica e di cimentarsi con le sfide della impostazione e attuazione del PNRR. Insieme ritiene che per superare questo stato di necessità sia necessaria una profonda ristrutturazione del sistema dei partiti che prenda atto della crisi ideale e propositiva dell’ormai esausto bipolarismo dei due schieramenti di centro-sinistra e centro-destra.
Per avviare la definizione di un nuovo assetto politico e di gestione istituzionale della cosa pubblica la riforma in senso proporzionale della legge elettorale ci pare condizione indispensabile. Essa è cruciale anche per stimolare quella riforma dei partiti che appare assolutamente non più procrastinabile.
INSIEME ribadisce la volontà di dare un suo contributo a questa prospettiva di cambiamento e riafferma la propria autonomia rispetto agli attuali schieramenti. Il che significa esprimere una precisa identità, impegnarsi a tradurre questa in una capacità programmatica e credere nel cambiamento nei metodi politici, a partire da quelli che riguardano il rinnovamento di una classe politica oramai logorata.
Questi gli elementi nuovi che devono sostanziare quella che potremmo chiamare la nostra partecipazione alla terza fase storica del movimento cattolico-democratico.
Viviamo una fase politica caratterizzata dall’auspicio della formazione del cosiddetto “centro”. E’ questo un dibattito a cui partecipano anche molti esponenti del mondo politico cattolico. Purtroppo, però, le posizioni al riguardo sono ancora tutt’altro che chiare. Continuano a mostrare, in realtà, l’intenzione di rappresentare delle possibili posizioni di centro, ma restando all’interno di uno o dell’altro dei due schieramenti che hanno condizionato la cosiddetta Seconda Repubblica. Un equivoco da superare.
INSIEME non si sottrae ad una riflessione su questo tema e ad affrontare la logica della coalizione, ma questa deve avere per oggetto non una mera collocazione di schieramento, bensì la individuazione di quei punti programmatici che consentano di rappresentare un’autentica discontinuità con le politiche economiche, sociali ed educative seguite negli ultimi tre decenni.
Il nostro dialogo, aperto verso tutti, non può prescindere dalla condivisione di una coerente adesione a politiche più solidali che mettono al centro la Persona, la famiglia e i corpi intermedi.
Non crediamo, dunque, che la definizione dei nostri rapporti con altre organizzazioni politiche, a partire da quelle che si dicono ispirate cristianamente, possa limitarsi alla creazione di federazioni o di liste elettorali che non siano basate sulla condivisione di una coerente tensione programmatica, così come sulla constatazione di quanto sia necessario presentarsi di fronte al corpo elettorale con persone nuove, non collegabili ad una stagione che è definitivamente tramontata, favorendo l’affermazione di una nuova classe dirigente.
Il senso dell’autonomia di pensiero, la capacità programmatica, il perseguire la partecipazione ad una Politica rinnovata e rigeneratrice non può che partire dai territori e dalla partecipazione di essi ad un processo che contribuisca alla ricucitura della frattura tra i cittadini e le istituzioni e le forme organizzate che concorrono a favorire ed organizzare una partecipazione attiva.
Con le elezioni degli organi territoriali di INSIEME, con l’allargamento del tesseramento e, là dove sarà possibile, con la partecipazione ai prossimi appuntamenti elettorali amministrativi dovremo provare a disegnare un Partito fermo sui principi di riferimento, ma aperto e inclusivo perché in grado di farsi portavoce insieme di una grande idealità e di pensiero, ma al tempo stesso in grado di sostenere la partecipazione alla soluzione dei problemi che stanno a cuore alle comunità locali che devono diventare sempre più pienamente partecipi alle decisioni che le coinvolgono.
Convinti dell’importanza della dimensione europea del nostro impegno e vista l’attuale debolezza e limitata capacità propositiva delle forze politiche italiane presenti nel Partito Popolare Europeo e in attuazione della mozione approvata dall’adunanza di Luglio Insieme decide di avviare prontamente il processo di adesione al PPE per dare il suo attivo contributo al rinnovamento di questa forza politica decisiva per un equilibrato sviluppo dell’integrazione europea
Siamo intenzionati, come chiede Papa Francesco, a partecipare all’organizzazione della speranza. Questo presuppone un serio e continuativo impegno in un progetto trasformativo del Paese il quale non può non prendere le mosse da una profonda rigenerazione dell’attuale quadro politico.