In occasione del 25 aprile, INSIEME ribadisce la sua piena adesione ai valori della Resistenza antifascista sfociata nella Costituzione e nella rinascita del Paese, con una scelta di partecipazione democratica, sociale e inclusiva che ha garantito uno sbalorditivo sviluppo economico e il più lungo periodo di pace nella storia d’Italia.
Il 25 aprile richiama alla libertà responsabile, al consentire alla società di esprimere liberamente tutte le proprie voci e potenzialità. L’antifascismo non è solo una retorica scelta di campo che va comunque ricordata e rinnovata costantemente. Richiede che anche le istituzioni assicurino una gestione della cosa pubblica improntata al bene comune, alla risposta dei problemi che riguardano l’intera società civile, alla difesa della dignità di tutti gli esseri umani, a partire da quella garantita da un lavoro sicuro e da salari giusti ed equi, dalla libertà d’impresa e dalla valorizzazione dei gruppi intermedi liberamente organizzati.
INSIEME ritiene che il 25 aprile debba spingere le forze popolari a ritrovare una piena coerenza con il patrimonio rappresentato da quanti – Sturzo, Donati, Ferrari, De Gasperi, Moro – hanno saputo interpretare una continuità fatta di democrazia, libertà, pluralismo, giustizia sociale e attenzione alla Persona.
Ecco perché INSIEME invita alla coerenza tutti coloro che al Popolarismo si richiamano. Non si può seguire il doppio criterio di essere antisovranisti e antipopulisti in Europa e, al tempo stesso, partecipare a una coalizione di estrema destra in Italia. Facendo propria, inoltre, una proposta di legge che introduce il Premierato e l’Autonomia differenziata, in gran parte emanazione della cultura post fascista e della P2.
L’ antifascismo è una discriminante per la coscienza morale, civile e politica del nostro Paese: a noi preme sapere se, in quanto tale, riguarda o meno la maggioranza di governo.
La celebrazione del giorno della Liberazione non lascia spazio ad alcun equivoco e ad accomodamenti di natura elettorale o di potere.
Infine, INSIEME esprime la propria solidarietà a quanti, per le loro idee non gradite al governo, vengono censurati dalla RAI, cui è affidato il delicato compito di assicurare il servizio pubblico: che è tale solo se in grado di garantire il pluralismo e una informazione non di parte.