La Direzione nazionale di INSIEME ha approvato questo documento sul disegno di legge “Disposizioni in materia di morte volontaria medicalmente assistita” approvato dalla Camera dei Deputati e prossimamente all’esame del Senato.
Anche di fronte ai drammi creati da gravissime situazioni di infermità che, specie se accompagnate da solitudine sociale e sanitaria, portano alcune persone ad invocare di porre fine alla propria esistenza, INSIEME riafferma con forza il valore fondamentale della vita e la sua indisponibilità, e respinge una deriva culturale che riduce la vita umana a un “oggetto” di cui si possa disporre.
Ritiene pertanto che lo Stato, attraverso le articolazioni organizzative del SSN, debba sostenere concretamente con risorse adeguate tutte quelle misure cliniche, come ad esempio le cure palliative, che possono accompagnare le situazioni di malattie irreversibili e a prognosi infausta, fonti di drammatiche sofferenze che diventano insostenibili, se non adeguatamente supportate, sempre nel rispetto della dignità della persona inferma.
INSIEME ritiene che permettere modalità e procedure volte a consentire l’interruzione della vita, e che quindi si configurano come suicidio, debba essere rigorosamente delimitato per Legge a casi ben specifici e chiaramente definiti, per non dare adito alla possibilità surrettizia di una deriva “strisciante” di legittimazione dell’aiuto al suicidio e dell’eutanasia.
Chiede pertanto che il disegno di legge “Disposizioni in materia di morte volontaria medicalmente assistita” approvato il 10 Marzo 2022 alla Camera venga corretto in Senato per assicurare il pieno rispetto della vita e della persona, e rimanga almeno all’interno dei confini dati dalla sentenza n. 242 depositata il 22 novembre 2019 dalla Corte Costituzionale che ha indicato come “ …non punibile chi agevoli l’esecuzione del suicidio di una persona tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetta da patologie irreversibili, fonte di sofferenze intollerabili…”.
In questa ottica INSIEME proporrà senza indugio le proprie specifiche proposte di emendamento al testo approvato dalla camera dei Deputati.