Comunicato sulla riforma costituzionale proposta dal Governo Meloni approvato dal Consiglio nazionale del 13 novembre 2023.
INSIEME valuta con grave preoccupazione la proposta di riforma costituzionale presentata al Parlamento dal Governo Meloni sia per il metodo della sua presentazione che per i contenuti che sollevano gravi perplessità.
Ritiene in primo luogo che mutamenti di parti importanti (come la forma di governo) della nostra Costituzione debbano essere maturati con grande attenzione e attraverso un dialogo leale e costruttivo tra forze di governo e di opposizione.
Ritiene in secondo luogo che le proposte di correzioni della forma di governo siano accettabili solo se rafforzano e non sacrificano la qualità complessiva della democrazia italiana.
Constata invece che l’attuale proposta di modifica è stata presentata dal Governo senza una adeguata interlocuzione con le opposizioni e le principali forze politiche e sociali del Paese, e sarà quindi destinata a dividere piuttosto che ad unire. La disponibilità della maggioranza ad andare a un eventuale referendum confermativo manifesta un orientamento antagonistico foriero di conseguenze negative.
Rileva che la proposta presenta vari aspetti suscettibili di ridurre seriamente la qualità della democrazia italiana. In particolare, il disegno di legge prevede: a) l’elezione diretta del capo del Governo, senza una elezione a doppio turno o una soglia minima sufficientemente elevata per una elezione a turno unico; b) un premio di maggioranza alla/e lista/e collegate che porta automaticamente ad ottenere il 55% dei seggi in ciascuna Camera. Le opposizioni e il principio di rappresentanza parlamentare sono seriamente indeboliti, così come il contrappeso che l’opposizione parlamentare può esercitare nei confronti del Governo.
Osserva inoltre che vengono gravemente ridotti i poteri di mediazione e di moral suasion della Presidenza della Repubblica nella fase di formazione del governo e nei confronti del governo in carica. Il Presidente della Repubblica viene così ridotto a un ruolo di mero spettatore del processo di formazione del Governo.
Nota ancora che la proposta di riforma introduce in Costituzione un vincolo sulla futura legge elettorale, togliendo di fatto ogni spazio al Parlamento per deliberare in materia. Il carattere maggioritario e bipolare della legge elettorale viene imposto a scapito di soluzioni maggiormente proporzionali e rispettose del pluralismo politico-culturale del nostro Paese, le uniche che possono favorire la partecipazione e contrastare l’astensionismo, fenomeno preoccupante che ormai coinvolge metà dell’elettorato.
Per tutti questi motivi INSIEME, nella convinzione che questa proposta non risponda ai veri problemi del Paese e contenga seri rischi per la qualità della democrazia in Italia, esprime un netto dissenso rispetto a questa riforma e si attiverà per contrastarla con proposte alternative e in raccordo con le altre forze politiche, sociali e culturali che condividano questa posizione.